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Einstein e le api

Le api sono indicatori biologici della qualità dell’ambiente e attualmente rappresentano una delle emergenze ecologiche in corso. Oltre al ruolo diretto nella produzione del miele, le api contribuiscono all’economia per 165 milioni di sterline all’anno solo nell’Inghilterra per la produzione di frutta e verdura. Il maggior produttore di miele è l’Argentina che ha ridotto del 27% le sue 75.000 tonnellate annue. Negli Stati Uniti (-25% degli alveari nel 2008) e nel resto del mondo le api stanno diminuendo.

In Italia nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo.

Le api muoiono per varie cause, non sempre del tutto identificate: cause ambientali, mutamento climatico, la varroa e altri antagonisti naturali, l’uso indiscriminato dei pesticidi. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder). In vari paesi, i regolamenti fitosanitari e le autorizzazioni all’uso dei fitofarmaci impongono, da decenni, vincoli ai trattamenti fitoiatrici al fine di tutelare l’attività delle api e degli insetti pronubi in generale. Uno dei vincoli di maggiore ricorrenza per molti principi attivi è il divieto di eseguire trattamenti, anche non insetticidi, nel corso della fioritura.

Famosa la frase attribuita da alcuni ad Albert Einstein, ma di cui si ignora la vera origine:

Se le api si estinguessero, all’uomo resterebbero 4 anni di vita…

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